Ogni Asana occupa uno spazio interno ed esterno.

Il nostro partner, con cui ci rapporteremo per tutta questa vita, è il nostro corpo. Esso può diventare Tiranno o Servitore nella gestione della nostra evoluzione.

Nello Yoga la nostra capacità di ascolto ed azione, passa attraverso un allenamento quotidiano del dialogare con il nostro corpo.

Sarà un dialogo rispettoso e deciso per far si che ci accompagni nel nostro “sfidare lo spazio” donandoci sensazioni adatte alla richiesta di azione.

Non spegnere il sintomo: la nostra tendenza a bloccare le reazioni troppo intense che il nostro corpo manifesta, ci limita la capacità di capire il motivo per cui quel sintomo si è prodotto e quindi la possibilità di risolverlo, di conseguenza il conflitto/sintomo si ripeterà.

Con l’Asana posso sentire in modo più guidato le reazioni del mio spazio interno: emozioni, resistenze, attivazione di sblocchi, liberazione di zone congestionate, ma sentire anche il mio spazio esterno: relazione con l’ambiente rispetto agli spazi disponibili, provocazione alla gravità (equilibrio), gestione della forma (attivazione muscolare), mobilità abbinata al respiro.

Diventiamo così più consapevoli del continuo movimento elettrico/energetico che si sviluppa nel nostro corpo e lo viviamo come attenti osservatori: accettare, lasciar andare, ringraziare.

Come dice il nostro mentore Renato Turla: durante la pratica ci nascondiamo al tempo. Ecco che così il rapporto con lo spazio interno ed esterno diventano il nostro solo sentire.

Grazie.

Fulvio NanniJYOTIM Senior Teacher