È sotto gli occhi di ogni osservatore attento dello sviluppo biografico che intorno ai dodici anni ogni individuo manifesti improvvisamente una irrequietezza caratteristica.

Che cosa accade in questa svolta?
A quell’età si entra nel territorio della pre-pubertà.

La pre-pubertà è la fioritura nell’organismo umano, di quel processo che ai quattordici anni porterà ad una sorta di fruttificazione: la maturità sessuale. L’organismo transita quindi in quei due-tre anni da una fioritura ad una fruttificazione.

Fino ai dodici anni i bambini e le bambine sono organismi molto più simili poi inizia la migrazione verso la maturità sessuale.
In questo periodo si manifestano delle sacrosante e normalissime forme di irrequietezza che riguardano il versante più generale del comportamento, fino all’eta di 14 anni, dove si forma la cosidetta “psiche individuale”.
Il sorgere della pubertà comporta il fatto che l’individuo si distacchi psichicamente dalla simbiosi protettiva dei genitori che fino a quel momento sono facilmente vissuti come modelli da imitare.

Lo Yoga vissuto come esperienza di relazione genitori figli favorisce la crescita di una concreta relazione in cui si confrontano e trovano contatto due psicologie emozionali: quella competitiva tipica del bambino/a e quella collaborativa tipica del genitore.

Lo Yoga serve a fare chiarezza tra questi due aspetti ri-armonizzandoli: diminuendo, se ancora vi fosse, un fare fanciullesco o eccessivamente apprensivo da parte del genitore verso il proprio figlio/a, favorendo la costruzione di uno spazio d’insieme per la nascita di una sana e stabile individualità da parte del bambino.

Questa disciplina potremmo definirla allora come un importante strumento per un “rito di passaggio” necessario e concreto che riguarda non solo l’individuo ma proprio la relazione complessa e straordinariamente meravigliosa come quella tra Genitori e Figli.

Vi aspettiamo nel turno del Giovedi sera ore 19.30 con Marco.
Hari Om!

Per info:

  • Marco: 328 2140957‬