IL NOSTRO VIAGGIO

L’A.C.S.D. ATMAN nasce nel 2000, dopo che negli anni ’90 aveva già operato nel settore Yoga come Ass. MANAS.
I fondatori Fulvio Nanni, Odette Valbonetti e Alberto Fenati hanno proseguito il percorso fino ad oggi con entusiasmo e rinnovato impegno nella ricerca dell’esperienza dello Yoga. Successivamente Alberto Fenati ha proseguito il proprio cammino con l’apertura del centro ATMAN Yoga a Cesena (FC).

ISTRUTTORI E COLLABORATORI

Fulvio Nanni
Fulvio NanniSenior teacher JYOTIM / Istruttore responsabile
La sua esperienza con lo Yoga inizia nei primi anni 80, con contatti verso diverse scuole: metodo Satyananda, Andrè Van Lysabet, Oki Yoga, ANY (Associazione Nazionale Yoga).
Ognuna di queste esperienze apre dei varchi nella consapevolezza di una disciplina che deve però ancora trovare dei punti di riferimento precisi.

All’inizio degli anni 90 incontra prima Dona Holleman, con cui frequenta alcuni stage, e infine il corso Istruttori organizzato dall’Associazione Jyotim, poi Renato Turla, con cui completa la sua formazione fino ai primi anni 2000.

Mantenendo un aggiornamento costante nell’ambito dell’associazione, approfondisce la sua ricerca con la pratica personale, sviluppando una tecnica che unisce alla precisione un dialogo con il corpo che predilige “l’ascolto attivo”, cioè il saper cogliere il momento giusto per affondare lo YUG (Yoga), cioè il soggiogare con la mente il corpo nell’attuazione del proprio intento.

Da oltre 10 anni Fulvio gestisce, in collaborazione con altri due istruttori Jyotim (Odette Valbonetti e Alberto Fenati), il centro Yoga ATMAN, a Forlimpopoli (FC), in cui oltre ai corsi per principianti si organizzano corsi per allievi avanzati e corsi intensivi che preparano alla formazione istruttori.

Nel percorso di Fulvio non viene lasciato da parte l’utilizzo personale, e parzialmente l’insegnamento agli allievi più avanzati, della pratica del Pranayama che sta entrando a far parte definitivamente della sua ricerca nell’ambito dello Yoga.

Odette Valbonetti
Odette ValbonettiIstruttrice e collaboratrice
Si avvicina allo yoga nel 1986 e pratica “Oki Yoga” con l’insegnante Enrico Fabbri. Partecipa a seminari con il maestro Yugi Yahiro discepolo del Maestro Oki Masahiro.

Nel 1986 frequenta corso semestrale di SHIATZU nella scuola di Enrico Fabbri.

Nel 1994 è allieva di Nanni Fulvio c/o l’Ass. Manas dove inizia il suo percorso alla scoperta dell’HATHA YOGA.

Nel 1995 partecipa a seminari di Hatha Yoga a Bologna e a Forlimpopoli con il Maestro Bruno Baleotti

Nel 1997 collabora con l’Ass. Manas come insegnante di yoga

Nel 1998 frequenta un corso di RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Nel 2004 si diploma nel corso triennale come insegnante di yoga c/o l’ Istituto Yoga Kanda di Brescia con il Maestro RENATO TURLA a cui seguono 3 anni di aggiornamenti mensili,seminari intensivi e stage residenziali all’Isola d’Elba e ad Otranto

Nel 2004 si diploma come OPERATORE DI TUINA c/o la scuola i Medicina Tradizionale Cinese Jiangsu di Arzignano (VC) e partecipa a seminari con medici cinesi dell’ università di Nanchino

Nel 2005 inizia un corso triennale di Massaggio-Fisiochinesi-Terapia e Ginnastiche Mediche Cinesi c/o la Fondazione Matteo Ricci di Bologna e ottiene il diploma nel 2009 c/o L’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese di Bologna

Nel 2012 frequenta un corsi di formazione a Milano di “Yoga in gravidanza” c/o Yoga Mandir scuola ricnosciuta da Yani. Seguono seminari e corsi di approfondimento sia per l’insegnamento dello yoga sia come terapeuta di tuina per un aggiornamento continuo.

Donatella Monti
Donatella MontiIstruttrice diplomata JYOTIM
Comincia a praticare Yoga con la guida del maestro Fulvio Balestra, di cui segue per anni i corsi di Hatha Yoga ed Ashtanga Yoga. Frequenta in quel periodo stage e workshop con il maestro Bruno Baleotti e nello stesso tempo pratica anche con Annalisa Romagnoli.

Da circa tredici anni segue il maestro Fulvio Nanni di Atman Yoga Forlimpopoli e da dieci anni frequenta l’istituto Yoga Kanda di Palazzolo sull’Oglio, praticando con il maestro Renato Turla e presso questo istituto ha conseguito nel 2009 il diploma di istruttore.

Ha partecipato a stage e workshop con Dona Holleman ed insegnanti Jyotim Nadia Cuzzani, Cesari Moretti ed altri. Presso l’istituto Yoga Kanda ha seguito il corso di aspetti psicologici legati allo Yoga tenuto dal dott. Giorgio Mazzotti dell’Istituto Riza di Milano.

Prosegue il suo percorso seguendo sempre il maestro Fulvio Nanni e continuando a frequentare corsi di perfezionamento presso la scuola di palazzolo sull’Oglio con il maestro Renato Turla.

Approfondisce ulteriormente la pratica partecipando a lezioni e workshop con la maestra Emilia Pagani di Ravenna.

Marco Tolomelli
Marco Tolomelli
Marco Tolomelli nasce a Bentivoglio in provincia di Bologna il 14 Aprile 1977.

Pratica la disciplina dello Yoga dal 2004 esplorando diversi stili dall’Hatha yoga all Ashtanga.

Nel 2006 partecipa ad un seminario con Dona Holleman e decide di approfondire prevalentemente lo stile del maestro indiano B.K.S Iyengar con l’istituto Jyotim (associazione internazionale degli istituti yoga).

Partecipa a diversi seminari con il Maestro Renato Turla e oggi prevalentemente con i Senior Teacher Fulvio Nanni e Nadia Cuzzani con cui frequenta il corso istruttori e grazie ai quali approfondisce l’antica arte del respiro Pranayama ed aspetti legati alla fisiologia profonda del corpo e delle emozioni.

Negli ultimi anni si prefigge l’obiettivo di insegnare questa disciplina ai bambini e ai ragazzi così che nel 2017 porto a termine il Master Biennale in “Yoga Educational” propedeutico per l’insegnamento scolastico dello Yoga riconosciuto dal Ministero Dell’ Istruzione Italiano da Sarva Yoga e Unicef.

Vedendo nell’Asana non solo una figura ma un vero e proprio gesto comunicativo il suo studio continua ora con la conoscenza più approfondita dei Mudra, detto anche Yoga delle Mani.

Elisa Fantini
Elisa Fantini
Nel 2002 si avvicina alla pratica dell’Hatha yoga appassionandosi immediatamente a questa disciplina. Dopo poco inizia ad approfondire lo studio diplomandosi nel 2010 presso la scuola triennale Sicy di Raja Yoga e Counseling.

Nel 2014 consegue il Diploma Yoga Alliance RTY 500 ore presso la scuola Hari Om di Marco Mandrino. Da 2 anni studia con i maestri Fulvio Nanni e Nadia Cuzzani della scuola Jyotim seguendo gli insegnamenti del Maestro Renato Turla.

La sua apertura e grande curiosità la portano ad approfondire lo yoga in diversi stili e direzioni, conseguendo il Diploma di Yin Yoga in Svezia con Biff Mithoefer e il Diploma Yoga in Gravidanza di Yoga Alliance con Rosalba Piarulli.

Insegna dal 2010 e prosegue nella sua ricerca e nello studio con grande passione e dedizione.

Mery Balzani
Mery Balzani
Mery Balzani incontra lo yoga nei primi anni 2000, per poi dedicarsi a una pratica costante e metodica dal 2012 quando inizia la frequentazione del centro yoga Atman, seguendo gli insegnamenti del maestro Fulvio Nanni e approfondendo la conoscenza dell’Hatha Yoga anche grazie a seminari col maestro Renato Turla.

L’amore per lo yoga la porta ad avvicinarsi anche allo studio dello Yin Yoga e a conseguire nel luglio 2021 la certificazione Yoga Alliance divisione Italia formazione insegnante di Yin Yoga, frequentando il corso condotto da Serena Fiorenzani. Nello stesso anno frequenta, con la stessa insegnante, il corso di formazione e si diploma insegnante di Yoga e Musica per bimbi dai 3 ai 6 anni.

Il suo percorso si arricchisce di un importante tassello quando Mery frequenta il corso triennale promosso da Yoga Jyotim, tenuto dai senior teacher Nadia Cuzzani e Fulvio Nanni, diplomandosi istruttrice Hatha Yoga nel giugno 2022.

Dal 2020 Mery frequenta anche la Scuola di yoga Vayu del maestro Francesco Maltoni a Forlì, seguendo seminari tematici e corsi di yoga intensivo e dinamico.

Consapevolezza del respiro, ascolto, rigenerazione armonica di mente e corpo in una melodia unica e irripetibile, rendono  lo yoga per Mery una meravigliosa scoperta nel quotidiano fluire della vita.

I NOSTRI MAESTRI DI RIFERIMENTO

Renato Turla
Renato Turla
Renato Turla è uno dei nostri Maestri di riferimento, fa yoga da 40 anni e si è formato con B. K. S. Iyengar e Dona Holleman, ha un passato agonistico nelle arti marziali (lo si capisce anche dal linguaggio che usa) e un approccio molto fisico alla disciplina.

A seguire, una intervista che ne definisce in parte le caratteristiche. A un certo punto mi ha detto che lui a tutti questi Om e mantra preferisce il canto gregoriano che lo emoziona molto di più («Una cosa è capire, un’altra è sentire») e che non ha mai letto la Gita. Non credo che si definirebbe uno yogi (nell’intervista ha detto che viene chiamato l’antiguru) comunque il lato “esoterico” dello yoga non gli interessa affatto.


Il tema del tuo workshop è la consapevolezza del servitore. Che cosa ci insegnerai?

«Nello yoga che insegno enfatizzo il lavoro sul corpo. Noi possediamo una mente illimitata in un corpo limitato. Il fatto che dobbiamo affrontare delle asana senza sbilanciarci significa che con la mente, cioè con intelligenza, insegnamo al corpo a essere più corpo per poter servire la mente e affinarla. Per noi Occidentali è giusto così perché ci misuriamo tutti i giorni col corpo che deve essere una palestra in cui addestrare il cervello. Parlerò molto della pelvis, la linea di confine tra la parte inferiore più grossolana e muscolosa e quella superiore più intelligente e sofisticata (sul collo portiamo 5 chili di testa e non ne avvertiamo il peso) e come dall’armonia di queste due parti si tira fuori una sottigliezza di pensiero».

Proporrai una sequenza?

«No. Proporrò delle asana e spiegherò come farle, quali regole applicare per rispettare il corpo e la postura, cercando di far capire come entrare, con controllo, nella posizione, dove deve andare il peso del corpo e perché, che effetti ha, quali problemi possono nascere se non è eseguita correttamente. In Uttanasana, per esempio, le gambe devono essere perpendicolari e il peso né sui talloni né sulle dita. Il movimento precede l’asana, se il movimento è corretto anche l’asana lo è, se è tentennante anche l’asana sarà tentennante. In Adhomukha (cane a testa in giù) la pressione sottile o il movimento sottile di dita diverse creano movimenti enormi in tutto il corpo. L’importante è non schivare le difficoltà perché se l’ostacolo è schivato diventa sempre più grande. A volte davanti a un’asana difficile si crea uno stato di choc: non ce la farò mai. Per superare lo choc devi guardarti dentro. Le asana vanno affrontate con animo tranquillo e pulito, per questo l’insegnante deve darti delle armi: bisogna partire così, arrivare così ecc.».

Il maestro di yoga deve essere un esempio di vita?

«Non necessariamente. Io vengo chiamato l’antiguru perché secondo me un insegnante deve darti delle indicazioni, una traccia, per quello che devi fare e poi sparire, portarti dentro la difficoltà e toglierti dalla difficoltà. Tu sei libero di seguire quella traccia o no, non puoi modellarti sul pensiero di un altro. Se senti dolore tappati le orecchie e e segui il corpo, non ascoltare l’insegnante. Poi è chiaro ci sono maestri eccelsi che hanno vissuto una vita particolare e possono farti da esempio ma in Occidente non ce ne sono mica tanti».

Che caratteristiche deve avere un buon maestro?

«Deve prima di tutto essere una persona che ama quello che fa e insegna con allegria. Deve farti da specchio e mostrarti cosa fare per agevolare la tua crescita. In questo modo l’allievo arriva a una saggezza istintiva del corpo che si raggiunge solo scavando dentro se stessi. Ecco perché nello yoga ciò che conta non è tanto il risultato (che comunque darà i suoi benefici) ma il percorso che fai per arrivarci. In questo modo la tua azione verrà svolta senza il bisogno di ricompensa, è energia riversata nell’istante. È importante affrontare l’asana sempre come se fosse la prima volta, perché la memoria ti porta a farlo senza creatività. Se invece rimani consapevole istante per istante di quello che stai facendo potrai scoprire una bellezza nella posizione che magari la volta prima avevi intravisto ma non realmente apprezzato. La consapevolezza dell’asana ti sottrae al tempo. Devi essere capace di vivere nel momento e vivere pienamente quello che stai facendo senza distrarti perché la distrazione può portarti a farti male. Lo yoga è una somma di esperienze, dentro questa somma di esperienze nesce lo yoga»

Dona Holleman
Dona Holleman
«L’essere umano ha diversi modi per arrivare. Una persona può impegnarsi duramente e raggiungere la meta o può usare un’altra energia, che è quella che io chiamo “dell’intento”, e arrivare lo stesso, ma con meno fatica. Molta gente non sa dove vuole arrivare, sia nello yoga, sia nella vita. Nella pratica, poniamo di una posizione di equilibrio sulle mani, ci tenta e ritenta, cade, spreca energia. Il primo passo da compiere, invece, è trovare la calma, raccogliere tutta l’energia; in questo modo si raggiunge l’asana, senza sprechi. Lo stesso avviene nella vita. Lo yoga non ha così importanza. Il mezzo per centrarsi per qualcuno può essere lo yoga, per altri la bicicletta. Bisogna ritornare al proprio centro e formulare un intento. Senza questo legame, praticare serve a poco. È importante dire voglio cambiare questo dentro di me e allora farò musica, farò yoga, farò equitazione solo così può funzionare. Non basta leggere Patañjali. Non basta praticare. Lo yoga non è una compravendita, lo faccio dunque ottengo. No, serve l’intento».

Il nostro centro Yoga fa parte dell’associazione

Nel Jyotim sono presenti istituti Yoga nazionali ed internazionali con cui si organizzano iniziative: corsi istruttori, stage di approfondimento, convention e scambi di esperienze tra le varie scuole.

Centri Yoga con cui collaboriamo: